Con la prossima Legge di Bilancio 2026 sembra delinearsi un nuovo regime fiscale per gli Affitti Brevi: un sistema a scaglioni in funzione del numero di immobili gestiti. Le novità principali — in via di definizione, ma al momento largamente condivise — riguardano l’aliquota fiscale e la soglia per l’obbligo di apertura della partita IVA.
| 🏠 Condizione | 📌 Regime previsto* |
| 1 immobile (locato per scopi turistici) | Cedolare secca al 21% |
| 2 immobili (locati per scopi turistici) | Cedolare secca al 26% |
| 3 o più immobili (locati per scopi turistici) | Obbligo di Partita IVA |
*In base alla bozza attuale della manovra (novembre 2025). Alcuni aspetti potrebbero subire modifiche in sede parlamentare.
Perché questo cambiamento
L’obiettivo dichiarato è distinguere chiaramente tra locazione occasionale e attività imprenditoriale: la scala a scaglioni intende penalizzare la “gestione seriale” di immobili ad uso turistico.
Con l’introduzione della Partita IVA dal terzo immobile, si cerca di garantire trasparenza fiscale, maggiori adempimenti contabili e uniformità rispetto alle strutture ricettive tradizionali.
L’innalzamento della cedolare al 26% per chi affitta due immobili va inteso come disincentivo alla gestione “semi-professionale” sotto soglia imprese, stabilendo un trade-off tra flessibilità e contribuzione.
Cosa significa per un operatore di extralberghiero come te
Se hai in gestione uno o due appartamenti — come spesso accade per chi opera nel segmento B&B, locazioni turistiche o case vacanze di fascia media/luxury — e desideri mantenere la struttura giuridica di “privato locatore”, queste regole impongono una riflessione:
- Se mantieni un solo immobile, la cedolare al 21% resta un’opzione fiscalmente interessante.
- Al secondo immobile, il salto a 26% incrementa la tassazione: potrebbe essere il momento di valutare il passaggio a regime imprenditoriale.
- Con tre o più unità, l’apertura di Partita IVA diventa obbligatoria: se già gestisci più immobili, sarà necessario adeguare contabilità, compliance e valutare se adottare un regime forfettario o ordinario.
Per chi dispone anche di strutture luxury o appartamenti in diverse località, questo rende fondamentale un’attenta pianificazione fiscale e una revisione della struttura societaria/giuridica.
Quali strategie valutare per chi opera in Veneto/Nord Italia
Analisi del portafoglio immobiliare: verificare quanti immobili gestisci e se la soglia della Manovra 2026 ti riguarda.
Simulazione della fiscalità comparata: confronta l’aliquota cedolare secca (21% o 26%) con il regime imprenditoriale (forfettario o ordinario).
Valutazione di una struttura societaria dedicata: per operatori con molti immobili, una gestione societaria può garantire maggiore flessibilità e trasparenza.
Monitoraggio della normativa: la Manovra non è ancora definitiva — sorveglia l’evoluzione parlamentare e le eventuali modifiche.
Conclusioni
La Manovra 2026 introduce un turning-point per il settore degli affitti brevi in Italia: si passa da una fiscalità relativamente agevolata e generica ad un sistema più stratificato, che distingue chiaramente tra locazione occasionale e attività imprenditoriale.
Per un operatore strutturato — con più appartamenti, strutture luxury e presenza attiva nel mercato turistico — la nuova normativa impone un cambio di paradigma: non più solo gestione flessibile e “extra reddituale”, ma consapevolezza imprenditoriale, compliance e progettualità.
Nel prossimo futuro, pianificazione fiscale, efficienza gestionale e trasparenza potrebbero diventare il vero valore aggiunto per restare competitivi.


