Venezia e Le Locazioni Brevi Turistiche

Venezia è stata una delle prime città dove sono approdate le locazioni brevi turistiche.

La locazione breve turistica è una forma di ospitalità che si è diffusa in maniera massiccia in Italia ed all’estero solo in tempi recenti.

La vocazione fortemente turistica di una città come Venezia ha certamente favorito la rapida diffusione di questa formula locativa, che consente a chi possiede – a vario titolo – un immobile, di locarlo con contratti di breve durata (inferiore a 30 gg), per esigenze di soggiorno riconducibili al Turismo.

Ad oggi, nel Centro Storico della città di Venezia, si contano varie migliaia di locazioni turistiche regolarmente aperte.

L’affitto (rectius locazione) di appartamenti o porzioni di essi per brevi soggiorni sembra essere la formula preferita dai turisti. Negli anni la domanda per questa tipologia di ospitalità ha continuato a crescere, finendo per attrarre dapprima l’attenzione di piccoli e grandi investitori, poi quella dei media e del mondo politico.

L’attenzione mediatica e politica sul tema “locazioni turistiche” ha portato a vari tentativi di monitorare e regolamentare il fenomeno.

Pertanto, quando si valuta l’apertura di una locazione breve turistica a Venezia, è quanto mai opportuno informarsi approfonditamente sul tema e sull’effettiva fattibilità del progetto.

Affitti Brevi a Venezia: le Regole

Aprire una Locazione Breve Turistica a Venezia è differente dall’aprire una locazione breve turistica in una qualsiasi altra regione d’Italia, ma anche dall’aprirla in Veneto.

Perché?

Perché alle regole generali stabilite a livello nazionale ed a livello regionale (per un approfondimento sul tema vedi questa pagina -> Come Aprire una Locazione Breve Turistica), si sommano una serie di regolamenti propri del Comune di Venezia.

Si pongono tutta una serie di vincoli e limitazioni derivanti dal fatto che Venezia è una città unica nel suo genere dal punto di vista architettonico.

Quando si parla di vincoli e limitazioni, non si può non fare riferimento al Regolamento Edilizio del 15-02-2020.

Con questo testo, il Sindaco Brugnaro ha tentato di porre un freno al proliferare delle locazioni brevi turistiche nella Città Antica.

L’espediente principale utilizzato per limitare l’apertura di strutture a Venezia è stato quello di imporre alle nuove locazioni l’obbligo di fosse settiche:

Gli immobili che, pur avendo destinazione urbanistica residenziale, sono adibiti a B&B, locazione turistica o altra forma di attività turistica ricompresa nella Legge regionale n.11/2013, gestita in forma imprenditoriale, sono soggetti all’obbligo della messa a norma di cui al precedente comma 1. Al medesimo obbligo sono altresì soggetti gli immobili adibiti ad attività di locazione turistica, gestita in forma non imprenditoriale, attivata successivamente all’entrata in vigore del presente Regolamento.

Resta fermo il fatto che, per le aziende turistico ricettive (ossia tutte quelle attività con partita IVA), l’obbligo di dotarsi di fosse settiche era previsto sin dall’entrata in vigore della Legge Speciale 206/1995.

3. Negli ambiti indicati nel comma 1, non dotati di fognature dinamiche, è consentito lo scarico delle acque reflue provenienti dagli insediamenti civili di cui ai commi undicesimo , dodicesimo e tredicesimo dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 20 settembre 1973, n. 962, dalle aziende artigiane produttive, ancorché non rientranti nella tipologia di cui all'articolo 17 del piano regionale di risanamento delle acque, approvato con delibera del consiglio regionale del Veneto n. 962 del 1° settembre 1989, dagli stabilimenti ospedalieri, dagli enti assistenziali e dalle aziende turistiche ricettive e della ristorazione, purché sottoposte a trattamenti individuali secondo i progetti approvati dai comuni.

E’ fatto notorio, infatti, che la realizzazione delle fosse settiche in una città complessa e delicata come Venezia non sia sempre possibile. E anche dove la realizzazione delle fosse è astrattamente possibile, spesso non si riesce in concreto a realizzarle per questioni legate ad autorizzazioni, liti e divieti condominiali o a costi troppo elevati.

Alla limitazione relativa alle fosse, si aggiungono poi tutta una serie di regole di minore entità, che complicano il quadro delle regole a cui sono soggette le locazioni turistiche.

Si tratta, nello specifico, di disposizioni come quelle in materia di imposta di soggiorno, che per le locazioni brevi a Venezia è quasi doppia rispetto alle altre forme di ospitalità (Hotel, B&B, ecc.) o di disposizioni circa l’affissione delle targhe recanti il codice identificativo regionale attribuito alle locazioni turistiche, che modificano la disciplina dettata dalla Regione (per un approfondimento sul tema vedi questa pagina -> Targhe Locazioni Turistiche).

In conclusione: aprire una locazione turistica a Venezia è possibile?

Aprire una locazione breve turistica a Venezia è certamente possibile, ma la quantità di leggi, regolamenti e decreti che disciplinano la materia richiede la dovuta attenzione.

Inoltre, negli ultimi anni, le locazioni turistiche sono finite nel mirino dell’opinione pubblica, fomentata da una stampa di parte e da una classe politica alla ricerca di voti facili.

Le locazioni sono ritenute la causa del calo di residenti a Venezia, così come di tutta un’altra serie di problematiche legate al tessuto sociale ed economico veneziano. Per questi motivi sono sempre più frequenti i tentativi di introdurre nuove limitazioni, sulle quali è meglio rimanere costantemente aggiornati.

Queste correnti di pensiero, a nostro avviso, non tengono in debita considerazione invece una serie di dati oggettivi e studi che smentiscono molte delle tesi propugnate, rivelando peraltro i molteplici benefici ed effetti positivi che le locazioni turistiche hanno portato a Venezia.

L’Associazione ABBAV ha promosso e promuove tuttora numerosi incontri, anche con le Istituzioni, per approfondire opportunamente una tematica così complessa da non potersi esaurire in un breve articolo come questo.

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